Quest’anno molti eventi nei vari Comuni che hanno voluto aderire, sono stati inseriti tra le iniziative parallele al programma Le Radici del Coraggio, organizzato dall’ ASLTO4.
L’idea di tenere insieme sotto un’egida istituzionale i diversi momenti pubblici e privati di riflessione e azione è molto importante ed assume un significato “politico “rispetto alla violenza di genere che noi affrontiamo insieme ad altre Associazioni ed Istituzioni sul territorio, in modo diverso e sinergico.
Ecco i più significativi.
Ciascuno è un libro Ivrea racconta – teatro Giacosa 12 novembre 2022
Si tratta della tappa finale conclusiva del progetto Teatro di comunità curato da Gian Luigi Favetto con la collaborazione di Laura Curino, cui la Casa delle donne è stata invitata a partecipare.
Spettacolo gradevole. Un intreccio di 22 vite che raccontano un luogo. Persone che abitano, che vivono la città. Un insieme di biografie ricercate da Favetto come un Marco Polo e che, successivamente le ha proposte con una oculata scelta di uomini e donne, giovani e anziani, professionisti, commercianti, immigrati.
Ognuno si è raccontato senza enfasi la nascita, il vissuto e per molti, la partenza e il ritorno. In termini diversi, un ritorno come fine del viaggio e pensione, per altri come luogo dove ritemprarsi e ancora ripartire.
Come l’architetta che ha studiato e lavorato nello studio IsolArchitetti. E da lì è andata in Finlandia dove si è specializzata. Ora insegna all’università a Torino, ma si è comprato un alloggio nella unità residenziale di Gabetti e Isola, che qui chiamano Talponia, come posto del cuore dove venire i week end.
Oppure le doppie identità, il serio scienziato del Bio Park dal lunedì al venerdì e, cantante rock sabato e domenica, in una sua band.
Tante storie, di libri se n’è parlato poco, né la direttrice della biblioteca civica che ci ha regalato la ricetta della sua caponata. Neppure la libraia forse perché ha passato metà della sua vita accanto ad essi, non oggetti, ma ciascuno un universo tutto da scoprire e che trasmette emozioni.
Solo l’operatore del cinema Politeama ha raccontato che durante le ore di lavoro, legge. Alle immagini preferisce le parole scritte.
E ancora le difficoltà dell’apolide afgano che, con il ragazzo dello Zambia arrivato coi barconi, sono entrambi arenati a Ivrea, ma forse riprenderanno il viaggio. Chissà.
Sono giovani, come la ragazza che quest’anno darà la maturità e vivono il presente.
Applauso sostenuto per Maresa Perenchio, l’unica di cui scrivere il nome, nostra socia. Già primario della neuropsichiatria infantile, la pensione la vive in Uganda dove lavora come medico in un ospedale di bambini. È la sua scelta di vita, la sua casa è là…. ma fa la spola, le sue radici sono a Ivrea anche se, quando è qui soffre di nostalgia dell’Uganda e, forse viceversa.
22 storie che disegnano l’attaccamento alla città in modi diversi come sono diverse le persone. Ritorni e Partenze e la sensazione è, che chiusa l’epopea della grande fabbrica, sopravviva il desiderio, il bisogno di comunità.
Ivrea 18 novembre 2022 Polo infermieristico-Montenavale
Presentazione dei libri “La violenza dall’A alla Z” e “È d’improvviso si è spenta la luce”
Di Virgilia Ciaravolo e Valeria Fedeli – Tavola rotonda
È il primo incontro dell’intenso palinsesto organizzato dalla Rete aziendale contro la violenza di genere della Asl To4 18-25 novembre. Le radici del coraggio, fortemente voluto dalla psicologa Alda Pastore, del servizio Psicologia Salute Adulti.
Un manifesto che raccoglie sotto un’egida istituzionale tutte le iniziative messe in opera da molte associazioni presenti sul territorio.
Le iniziative della stessa Asl sono a sostegno di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale PDTA, che ha lo scopo di mettere in rete tutti i servizi che si trovano in qualche modo coinvolti da episodi di violenza di genere e domestica. Non solo dunque il Pronto Soccorso, ma ad esempio l’Otorino che diagnostica una rottura di timpano causata da un violento ceffone, oppure le minacce di aborto in Ginecologia, causate da fortuite cadute dalle scale, anche quando non ci sono…
Associazioni come lo Zac, gli Scouts, Uscire dal silenzio di San Maurizio Canavese, le Violette.
Ovviamente noi a Cuorgnè con lo spettacolo “Cassandra in manicomio” e “Passo dopo passo… Rinasco” a Banchette. Quest’ultimo tutto fatto in Casa, quella delle donne.
La cosa da sottolineare, a parte l’egida istituzionale, è il messaggio implicito che la Giornata contro la violenza coinvolge tante associazioni, in genere passate sempre sotto silenzio.
Non come l’8 settembre che ormai ha perso il significato iniziale, trasformato in festa e occasione di consumi, dove i mazzetti di mimose te li vendono per strada gli immigrati mentre i pasticceri fanno le torte Mimosa. Per tacere di locali dove maschietti nerboruti fanno lo spogliarello per un pubblico di donne fintamente arrapate.
La presentazione dei due libri piuttosto ovvia e a seguire la tavola rotonda soffocata dai lunghi interventi autoreferenziali di due donne.
L’una presidente delle Commissione Pari Opportunità della Regione ha inanellato una serie di presenze istituzionali cui ha fatto seguito un parallelo racconto dell’altra presidente, la Consulta femminile del Consiglio regionale. Un doppione non dialogante in seno allo stesso Ente.
Più attenzione ha preso l’intervento del poliziotto Fabrizio più concreto e veloce. Incentrato sul fenomeno del bullismo dove percentualmente le vittime prescelte sono ragazze.
Altrettanto più vivace l’intervento della coordinatrice della Rete Sanitaria dell’assessorato alla sanità.
Un organismo pletorico ma di persone che quando serve si parlano, perché operano su pazienti, per situazioni e pratiche reali e quotidiane. Per il resto ha citato. Alza lo sguardo un corso di formazione che risale al febbraio 2019 ultimo atto della precedente Giunta regionale. Come la legge n. 4 del 2016.
Poi, con la nuova Giunta, sulla violenza di genere silenzio.
Ad evento concluso ci siamo presentate presentata al poliziotto (Isp. Fabrizio Debernardi) dicendogli che finalmente vedevo in faccia la persona che alcune donne venute da noi avevano citato, come colui che aveva indicato loro la nostra associazione per essere accolte e supportate. Ha detto che era contento che avessero seguito il suo suggerimento e che era un riscontro utile e gratificante.
Questo breve scambio penso sia significativo nei due sensi: per il poliziotto nel vedere che cosa e chi c’è dietro il nome di un’associazione e per noi per stabilire un contatto utile che riempie di contenuto i semplici ruoli individuali.
Concorso indetto dal Comune di Quagliuzzo Coraggio donna, donna coraggio per le quarte e quinte elementari dell’Istituto comprensivo di Vistrorio.
10-25 novembre 2022
In aula Letizia con le 4 classi il 10 novembre …con qualche semplice riflessione su varie donne coraggiose …al passato fino ad oggi …
Ottavia con la vicesindaco di Quagliuzzo, il grafico Riccardo Gallo Pecca il 22 novembre, hanno selezionato i disegni sul tema, prodotti dagli alunni, e stabilito la graduatori dei tre primi premiati. (foto allegate)
Il fatto rilevante è che quasi tutti i bambini hanno lavorato con mezzi diversi, soprattutto collage, maschi e femmine, soli o in gruppo, sul tema delle rivolte femminili in Iran e Afghanistan. Il ritratto d Masha Amini e i suoi capelli al vento che contengono messaggi di rivolta e speranza.
Da sottolineare che si tratta di una iniziativa di piccoli paesi, scuola di Loranzè collinare e Rueglio in Val Chiusella.
Hanno colto il significato di Donne coraggio, fors’anche guidati dalle maestre, ma non ha rilevanza.
Organizzatrice è stata Albarosa, vicesindaco di Quagliuzzo, già nostra socia, che l’anno corso ha realizzato la panchina rossa alla fermata dei bus. Iniziative che coinvolgono la gente comune, periferiche.
L’anno scorso sempre a Quagliuzzo, con la cena delle donne organizzata dalla Proloco e l’intervento di Anna e la sua storia di riscatto, fatta di tanti step -violenza, centro antiviolenza, casa rifugio lei e i figli, il peregrinare per l’Italia per permettere ai figli un futuro- ha commosso i presenti.
Quest’anno la mostra dei disegni della premiazione ha coinvolto i genitori.
Sempre assieme alla Casa delle donne.
24 novembre – CIAC, classe III e classe e classe di completamento per parrucchieri.
Diciamo una lezione di aula sulla storia della Casa delle donne, nascita e attualità, voluta dall’insegnante Lisa Gino, da tempo nostra collaboratrice.
La III una classe, di sole ragazze una decina, intorno ai 16 anni. Partecipi, ma nell’insieme silenziose.
Il discorso focalizzato sulla autonomia data dal lavoro della donna e l’importanza di difenderlo.
La classe di completamento, ossia ragazzi già diplomati che con questa annualità di studio ed esame finale, potranno aprire direttamente l’attività senza apprendistato, più numerosa, maschi e femmine, più adulti.
La presenza di una ragazza, con una personalità forte, forse leader, ha focalizzato la discussione su situazioni concrete, sulla diversa educazione maschi e femmine nella famiglie, ed ha trascinato la classe. Insegnante compresa.
Esempi, spaccati di vissuti, molte domande. La discussione si è spostata sul che fare, su cosa è possibile fare, su quanto azioni pubbliche e private si scontrino sulla realtà dei bisogni delle donne.
Case mamma/bambino prevedono donne giovani senza legami.
Mamme con figli adolescenti che vanno a scuola e hanno amici, non possono essere sradicate.
Località troppo isolate non permettono la ricerca di un lavoro ed autonomia di vita.
Codice rosso senza controlli successivi a provvedimenti restrittivi spesso pericoloso.
È stata la domanda di un ragazzo, …io che posso fare… che introdotto la funzione e la necessità delle reti. Tante, tutte vivendo noi in un contesto fatto di persone, servizi e istituzioni.
Un incontro di interscambio che se non ha arricchito la classe, certamente ha arricchito, attraverso riflessioni e ripensamenti verbalizzati, me.
24 novembre 2022 ore 18.00 Cuorgnè Ex Chiesa SS. Trinità
È andata in scena la suggestione “Cassandra in manicomio” a cura del Circolo degli artisti di Torino in collaborazione con ADAD e Casa Donne Ivrea ed il patrocinio del Comune di Cuorgnè
Le attrici hanno focalizzato la loro performance su una forma di violenza più subdola e meno evidente, a volte, che è la violenza psicologica, creando un legame tra le tantissime storie di donne “ribelli” o “geniali” (purtroppo recluse nelle strutture manicomiali ed interdette persino dalle proprie famiglie di appartenenza) con le molteplici storie di donne che per lo stesso motivo hanno perso ogni diritto di parola e di esistenza.
Il legame che le unirà sarà la “voce ” di Cassandra, “l’inascoltata” per eccellenza, attraverso la sua lotta e la sua sofferenza le donne riacquisteranno il coraggio di recuperare la loro identità, alzarsi e “rivestirsi” della loro persona consapevolmente ed autenticamente.
Anche oggi, purtroppo, soprattutto nelle situazioni “domestiche” la donna che tenta di poter essere riconosciuta come Persona con pari dignità e pari diritti e spesso considerata una “fanatica” o una ribelle e molte volte alcuni “atti di forza” vengono commessi proprio per tacere questa “autodeterminazione” che ancora oggi incute paura e che è più facile sopprimere che accettare.
Questa “riflessione” può essere inserita in qualsiasi contesto che parli di fragilità, violenza di genere e salute mentale.
25 novembre, la Giornata. Ore 11, 30 Conad. Inaugurazione panchina rossa
Presenti Vicesindaco Piccoli Assessore Povolo e Socio Conad Massimo Galvan
Una giornata produttiva per la Casa delle donne.
Gabriella approfittando delle parole del sig. Massimo Galvan (Conad) che si diceva intenzionato a mettere Panchine rosse anche nelle scuole – che già ci sono -, gli ha proposto di mettere una panchina davanti la nostra sede.
Proposta accettata con ampio beneplacito dell’assessore Piccoli e poiché si tratta di terreno comunale occorre trovare la soluzione burocratica più semplice.
Inaugurazione 8 marzo 2023.